CHE SIANO VACANZE CON IL SOLE SULLA PELLE E NEL CUORE!

Le vacanze sono arrivate!
Ho salutato tutti i miei ragazzi partiti per un nuovo viaggio, quello per la Scuola Secondaria di Primo Grado! I loro abbracci, i bei pensieri ed anche le parole riconoscenti dei loro genitori mi hanno commosso e reso felice! Spero conservino a lungo i ricordi più belli del cammino fatto insieme!
Dedico quindi a loro un ultimo post sul mio blog, sperando che ne facciano buon uso, perchè come disse Pier Paolo Pasolini:

“Puoi leggere, leggere, leggere, che è la cosa più bella che si possa fare in gioventù: e piano piano ti sentirai arricchire dentro, sentirai formarsi dentro di te quell’esperienza speciale che è la cultura”




CONSIGLI DI LETTURA PER L'ESTATE



- D. Pennac, Kamo L’idea del secolo, Einaudi

Colla? Nastro adesivo? Cemento a presa rapida? Ci vuole ben altro per ricomporre i pezzi di un cuore infranto. Nel caso di Mado-Maggie "madrina preferita" di Kamo, urge un rimedio rapido ed efficace, onde alleviare le pene d'amore che le fanno vedere grigio anche quando fuori c'è il sole. Niente paura, ci penserà Kamo a risolvere la spinosa questione. Come? Ma grazie all'idea del secolo, naturalmente. 

- S. Morgenstern, Prima media!, Einaudi
Margot ha una bella gatta da pelare, anche se la mamma le dice "Ti abituerai": dopo un girotondo di fototessere da fare con urgenza, questionari da riempire con pignoleria, valanghe di acquisti dal cartolaio ed incertezze in tema di abbigliamento, sta per affrontare il grande debutto in prima media. Ma è in gamba Margot: è destinata a contagiare tutti con la sua simpatia e a diventare la grande timoniera della classe. 


- J. Patterson, Scuola media. Gli anni peggiori della mia vita, Salani Editore

Rafe è un ragazzino introverso, per niente popolare, ma ha una fervida immaginazione. Ha appena cominciato le scuole medie e la sua strategia di sopravvivenza in questo nuovo mondo è mantenere un profilo basso. Ciò non gli impedisce di essere preso di mira da Miller the Killer, il bullo della sua classe. Durante il discorso di apertura dell'anno scolastico, il preside della scuola distribuisce un libretto con il Codice di Comportamento dell'istituto, una lista di 112 regole. Rafe ha un'illuminazione, gli serve una grande impresa, ecco cosa farà: trasgredirà tutte le regole, una per una. Inizia così una rocambolesca infilata di... disastri!


- A. Strada, Ok … panico!, Giunti Junior

Ok...panico!,
 un racconto esilarante per orientare chi sta per varcare il misterioso mondo della scuola media. Il romanzo per ragazzi di Annalisa Strada racconta il primo giorno di scuola vissuto da un gruppetto di amici.
Soraya, Miranda, Basilio e Filippo si conoscono dalla scuola elementare. Quello che non si aspettavano è l'ingresso in classe di Fabio, studentello prepotente. Ma a rendere la vita scolastica piuttosto complicata c'è dell'altro. L'Istituto Comprensivo Statale Malabrocca rischia la chiusura a causa del vertiginoso calo di iscrizioni. La dirigente avverte i ragazzi: sarà importante formulare progetti nuovi e realizzare grandi risultati, per richiamare nuovi iscritti. I prof e i ragazzi scattano sull'attenti e si mettono in gioco. Ma gli imprevisti non macheranno mai. Del resto, si sa: la scuola media è un inferno o un purgatorio, ma di paradiso proprio non si può parlare!


- M. Birattari, Benvenuti a Grammaland, Feltrinelli Kids

Benvenuti a Grammaland si fonda su un paio di idee basilari. La prima è che le cose imparate da piccoli non si scordano più. La seconda è che è possibile insegnare la grammatica in maniera divertente; anzi, la comicità e perfino i colpi di scena di un’avventura romanzesca possono aiutare a fissare in maniera duratura nozioni e regole. In questo libro, i ragazzini protagonisti partecipano a un campo scuola in un parco a tema molto particolare, Grammaland. Qui i tunnel dell’orrore, gli ottovolanti, i castelli magici offrono l’occasione di affrontare le insidie dell’ortografia (tra doppie, lettere a rischio, accenti e apostrofi), della morfologia (plurali complicati e verbi irregolari), della sintassi (dall’uso del congiuntivo alla punteggiatura) e del lessico (tra parole difficili e i trucchi per imparare a consultare il vocabolario). Il risultato è un’avventura comica e irriverente (un po’ alla Roald Dahl) in fondo alla quale i lettori si accorgeranno di aver preso confidenza con l’italiano. Senza fatica, anzi ridendo parecchio.


- M. Birattari, La grammatica ti salverà la vita, Feltrinelli Kids

La grammatica vi fa paura? Quando consegnate una verifica tremate già al pensiero dei segnacci rossi e blu che la tempesteranno? Be', un brutto voto non è niente al confronto a quello che succede ai protagonisti di questo libro, ragazzi come voi che, grazie a un misterioso benefattore, trascorrono una settimana in una villa-castello nel cuore di una valle sperduta dove piove sempre, i cellulari non prendono, non c'è internet e qualcuno ha pure tagliato i fili del telefono. In compenso, ci sono pericolose creature delle tenebre licantropi, vampiri, fantasmi e mostri assortiti - che attaccano quando sentono l'odore degli errori di grammatica. Fra torri, fossati, un'inquietante biblioteca, corridoi bui, misteriosi rumori notturni, inspiegabili apparizioni e naturalmente un passaggio segreto, l'orrore incombe sugli errori. Con l'aiuto del professor Mangiafuoco, i ragazzi dovranno salvare la pelle districandosi fra i trabocchetti di verbi transitivi, intransitivi, attivi e passivi, di soggetti, predicati e complementi, di pronomi relativi e congiuntivi a rischio, di punti, virgole e perfino punti e virgola, per scoprire poi le regole della fabbrica delle parole e i segreti del vocabolario. Fino al colpo di scena finale. 


- S. Benni, Stranalandia, Feltrinelli

Una notte di ottant'anni fa, durante una spaventosa tempesta, una nave scompare tra le onde di Capo Horn. E' l'inizio di uno dei più affascinanti misteri del secolo. Due famosi scienziati, Achilles Kunbertus e Stephen Lupus, scampano al naufragio e solo dopo tre anni ritornano al mondo civile. Dove sono stati, che cosa hanno visto nel frattempo? Esistono davvero l'albero nuvola, il mangiaombra, la bancaruga, il leometra, il frotz? Il diario dei due scienziati è un'invenzione fantastica o è la testimonianza reale del più terribile prodigio naturale mai scoperto? Esiste ancora, in mezzo all'Oceano Atlantico, un'isola circondata dalle nebbie dove vivono il prontosauro, il cantango, le foche giocoliere, i firmoli, i merendoli, i gorilla vaichesei, le tre sirene e l'indigeno Osvaldo? Ai lettori - bambini o adulti indifferentemente - la risposta e con essa, chissà, la decisione di partire per ritrovare la favolosa Stranalandia, l'isola di Kunbertus e Lupus dove tutto è così strano che più niente sembra strano.


- A. Cerasoli, Sono il numero 1 Come mi sono divertito a diventare bravo in matematica, Feltrinelli
Saper risolvere un problema, seguire un ragionamento, capire un nuovo concetto: sono cose che procurano un grande piacere, specialmente in un bambino che comincia a scoprire la forza del suo pensiero. È questo piacere che il protagonista, uno studente delle elementari, comunica con entusiasmo e ironia, raccontando come è passato dalla paura e dalla noia nei confronti della matematica alla soddisfazione di conoscere una materia addirittura divertente. Il libro è adatto a bambini dagli otto anni in su, che possono leggerlo senza la mediazione dell'adulto. Impareranno un uso leggero e creativo della matematica, legato a problemi quotidiani, curiosità, aneddoti e anche un po' di storia. Gli insegnanti e i genitori, dal canto loro, vi troveranno vari spunti per lezioni, approfondimenti o, semplicemente, per parlarne con i più piccoli.


 - Katherine Rundell, Sophie sui tetti di Parigi, , Rizzoli

La piccola Sophie ha solo un anno quando viene ritrovata nella Manica, a galleggiare dentro la custodia di un violoncello, dopo il naufragio della nave Queen Elizabeth. A portarla in salvo è Charles, gentiluomo e studioso inglese, che con amore la prende sotto la sua custodia facendola crescere in un clima sereno.
Finché i servizi sociali non decidono di mettere Sophie in un orfanatrofio. Allora la ragazzina, seguendo la traccia trovata nella vecchia custodia del violoncello, si mette alla ricerca della mamma. Ricerca che la porta a Parigi, in un’avventura sui tetti della capitale, in compagnia di una banda di ragazzi senza dimora. Una storia magica e bizzarra, avventurosa e appassionante.

-Tommaso Percivale, Human, Lapis
Cassandra è un’androide di classe 2, un’evoluzione dei vecchi modelli dotata di aspetto umano, grandi capacità fisiche e velocità di elaborazione di informazioni che, non provando sentimenti, non ne subisce l’intralcio.
Viene assegnata alla Squadra Alfa in seguito all’omicidio di coloro che la custodivano come genitori. La Squadra Alfa è una sezione di polizia composta da esseri meccanici che si occupa della lotta contro il Fronte – un’organizzazione terroristica di androidi che rivendica gli stessi diritti degli umani. Ma Cass è diversa e dovrà lottare per capire cosa rende il suo cervello robotico così sensibile a moti che non dovrebbero riguardarla, come emozioni e volontà.Un romanzo rocambolesco e avvincente che porta alla riflessione su cosa è umano e in base a quali caratteristiche devono assegnarsi diritti e riconoscimento.

-Eva Ibbotson , La stella di Kazan, Salani
Annika è un’orfana, trovata ancora in fasce da una cuoca e una cameriera e cresciuta nella casa dei tre professori dove le donne lavorano.
La bambina sogna spesso che un giorno una madre bella e ricca venga a prenderla. Fin quando un bel giorno la madre di Annika si presenta davvero e la porta via con sé in Germania, nella cadente tenuta di Spittal. Lì Annika fa amicizia con Zed, una ragazzo di sangue gitano ottimo allevatore di cavalli, e con il suo cavallo Rocco. Parrebbe tutto sereno ma ben presto gli amici della bambina si accorgono che è in atto un complotto ai suoi danni e nulla è come sembra. Un romanzo che ricalca le orme del feuilleton, ricco di colpi di scena e con un ottimo intreccio.

-Jerry Spinelli, La schiappa , Mondadori
Zinkoff ama quello che fa, ma non riesce a farlo nel modo giusto. E se all’inizio nessuno ci fa caso, con il passare del tempo i compagni cominciano ad aprire gli occhi, a farsi domande e a rispondersi in un unico modo: Zinkoff è una “schiappa”!
Ma è anche candido, entusiasta e incapace di fare del male, in grado di amare con tutta la forza dell’anima, di cogliere la sofferenza nascosta dietro gli occhi acquosi di un vecchio signore che da anni aspetta il fratello morto in battaglia, di rimanere per ore sotto la neve a cercare la piccola vicina che una volta gli regalò una gomma masticata come portafortuna. Un romanzo sensibile e toccante.

-Avi, Le avventure di Charlotte Doyle, Il Castoro
Quando Charlotte si imbarca sulla nave che dall’Inghilterra deve portarla negli Stati Uniti dove è la sua famiglia, mai potrebbe immaginare cosa la aspetta.
E’ l’unica passeggera a bordo e per di più è una donna e deve dividere i suoi spazi con una ciurma rozza. L’unico che sembra una persona raffinata e cordiale è il comandante. Ma sarà davvero così? In un improvviso ammutinamento Charlotte dovrà decidere da che parte stare e affrontare le conseguenze. Un romanzo avventuroso, avvincente, con una gran dose di ribellione

-Vanna Cercenà, Tre amici in fuga, Lapis
Un romanzo a sfondo storico che racconta la rocambolesca fuga verso oriente di tre giovanissimi amici.
Esther, bambina ebrea che vive a Granada, stringe amicizia con Amir, ragazzino musulmano. Le loro vite precipitano il giorno in cui i re promulgano l’editto secondo il quale gli ebrei che rifiutano la conversione al cattolicesimo hanno l’obbligo di lasciare il paese. La famiglia di Esther e quella di Amir decidono di mettersi insieme in viaggio verso Algeri, dove sperano di poter iniziare una nuova vita. Ma la caravella sulla quale sono imbarcati viene assalita dai pirati moreschi. Tutti i passeggeri vengono fatti prigionieri, salvo i due ragazzini che con l’aiuto di un terzo – Nino, mozzo genovese – riescono a sfuggire ai predoni e a mettersi in salvo una volta a terra. Inizia così, per i tre, il lungo e difficile cammino verso est.

-Jerry Spinelli, Stargirl, Mondadori
Nella scuola di provincia frequentata da Leo arriva una nuova ragazza. E’ diversa da tutte le altre: si veste in modo eccentrico, suona un ukulele, passeggia con un topo in tasca e canta canzoni ai compleanni.
E’ Stargirl. E’ gentile e istintiva, spontanea e sensibile. Ma ben presto attira le antipatie della scolaresca, che non riesce ad inquadrarla. Leo pur amandola la vorrebbe “normale”, per non sentire il peso del giudizio altrui. Ma è possibile? O sarà proprio Leo a dover imparare un’importante lezione sulla forza di essere se stessi? Un romanzo che è un gioiello. Prezioso ed emozionante.

-Davide Morosinotto, Il rinomato catalogo Walker & Dawn, Mondadori 
Eddie, Te Trois, Joju e Tit sono quattro amici molto diversi tra loro che vivono nell’America di inizio novecento. Un giorno si trovano tra le mani tre dollari trovati per caso. Decidono così di fare un acquisto da quel catalogo di vendita per corrispondenza che tutti hanno in casa.
Ma quando, anziché la rivoltella che hanno ordinato, arriva un vecchio orologio che nemmeno funziona, i quattro non ci pensano due volte e partono verso Chicago, per farselo cambiare. Qui inizia l’avventura, che comprende perfino un delitto irrisolto e di molti, molti soldi. Un libro d’avventura, con pericoli e misteri da affrontare grazie al coraggio e all’amicizia. E una bella ricostruzione dell’epoca.

-Patrizia Rinaldi, Il giardino di Lontan Town” Lapis
Mea ha una fantasia irrefrenabile e associa ad ogni persona un animale. Ha una madre che vorrebbe traferirsi all’estero, così quando arriva l’occasione di andare a vivere a Lontan Town, dove già abita la zia, la famiglia non ci pensa due volte, nonostante Mea non sia affatto felice.
Le tocca però partire per prima, perché la mamma e il fratello devono prima vendere la casa e così raggiunge la zia-renna in quella città che la spaventa tanto. Ma la fantasia e l’intelligenza della ragazza sono tali che il cambiamento potrà essere domato, nonostante le imperfezioni degli adulti intorno. E ci sarà il tempo per nuovi amici e un nuovo amore. Un romanzo originale nella prosa, brioso e profondo, con una protagonista di cui ci si innamora.

-Rob Buyea, Il maestro nuovo, Rizzoli

Sette protagonisti che, un breve capitolo ciascuno, raccontano un anno scolastico davvero speciale, passato insieme al maestro Mr. Terupt.
Terupt oltre ad essere “nuovo” perché appena arrivato, è anche innovativo, organizza l’attività didattica in maniera creativa, dà fiducia e libertà agli alunni, ci tiene a responsabilizzarli non con le imposizioni ma con il dialogo. Fino al giorno in cui un accadimento drammatico non spezza l’equilibrio rimescolando storie e sentimenti. Ed è qui che i ragazzi si scoprono davvero cambiati e si accorgono che il metodo del maestro nuovo – metterli al centro delle loro vite e delle loro scelte, come persone capaci e responsabili – dà davvero dei buoni frutti. Un romanzo dalla struttura corale, con tanti punti di vista, ricco, fresco e commovente.

-Louis Sachar, Buchi nel deserto, Piemme (Il battello a vapore)
In seguito all’ingiusta accusa di furto di un paio di scarpe da ginnastica, Stanley Yelnats viene punito con la reclusione nell’istituto di correzione Campo Lago Verde.
Ma invece del lago e del verde là c’è solo deserto, infestato da lucertole dal morso letale. Ogni giorno, i ragazzi reclusi devono scavare il buco nel deserto previsto dal regolamento. Ma è solo una punizione o gli organizzatori del campo hanno uno scopo? Cosa cerca con tanto accanimento la terribile sovrintendente? Stanley e i suoi compagni scavano e tacciono, ubbidendo per evitare guai peggiori. Fino all’amicizia con Zero, a un patto e una fuga. Un romanzo d’ avventura, amicizia, segreti e misteri.

-Suzanne Collins, Gregor. La prima profezia, Mondadori
Quando Gregor, per inseguire la sorellina di tre anni, precipita nel Sottomondo, mai potrebbe immaginare in che guaio si è cacciato. Questo è un luogo oscuro, popolato da scarafaggi grandi come un ragazzo, creature umane dalla pelle bianchissima arroccate in una splendida città, ragni spaventosi e ratti feroci e giganteschi.
Come è possibile che un ragazzino come lui sia il protagonista di un’antica profezia che riguarda la salvezza di quel regno? Gregor troverà la motivazione per mettersi in gioco anche nelle sue vicende famigliari che, come per magia, si intrecciano con la storia di quei luoghi. Un fantasy avvincente, con un giovane eroe costretto a crescere e a fare i conti con le sue possibilità e i suoi limiti. E’ il primo libro di una serie.

-Victoria Jamieson, Roller Girl, Il Castoro

Astrid, grazie ad un campo estivo, entra nel mondo rutilante e vivace del Roller Derby, uno sport spericolato che si gioca sui pattini a rotelle. E’ subito affascinata: le ragazze che lo praticano sono affascinanti, hanno nomi da battaglia, capelli colorati, vestiti strani. Ha deciso: diventerà anche lei una Roller Girl come la sua eroina Rainbow. Ma la sua scelta pare allontanarla dalla sua migliore amica Nicole, che prefescisce la danza e gli sport meno estremi…Sarà per Astrid un’estate per crescere, per affacciarsi sulla soglia che dall’infanzia porta all’adolescenza. Un romanzo a fumetti divertente, vivacissimo e fresco, narrato in prima persona da Astrid, adorabile e simpaticissima protagonista.



ALLA SCOPERTA DI GEORGES BIZET

Andiamo ad approfondire lo studio di un altro grande musicista:




Georges Bizet, compositore francese, nacque a Parigi nel 1838 da una famiglia di musicisti. Iniziò a studiare musica a quattro anni con il padre e, a soli dieci anni, grazie alle sue straordinarie doti musicali, fu ammesso al Conservatorio di musica, dove studiò con impegno e passione, ottenendo ancora giovanissimo premi e riconoscimenti.




A 19 anni vinse una borsa di studio che lo portò a vivere per tre anni nella capitale italiana, dove ebbe l'occasione di conoscere l'Opera italiana e di visitare il nostro Paese: Roma, Napoli, Firenze, Pompei e soprattutto il Circeo che lo ispirò nelle sue composizioni, come per l'Opera "DON PROCOPIO"
In questi anni però si ammalò, soffriva di una grave malattia alla gola ed era molto depresso, tanto che si sentiva sempre insicuro sulle sue capacità artistiche e spesso non finì o addirittura distrusse le sue composizioni.



 


Terminato il soggiorno in Italia, Bizet tornò a Parigi, dove compose alcune opere come “I PESCATORI DI PERLE” e “LA BELLA FANCIULLA DI PERTH” che non ebbero un grande successo. Inoltre insegnava e scriveva componimenti per pianoforte.




A 31 anni sposò Geneviève Halévy, figlia di un suo ex insegnante.



Con lei ebbe un figlio: Jacques, ma la loro unione durò poco a causa dei problemi mentali della ragazza.



Tra il 1873 e il 1875 Bizet compone CARMEN, il suo capolavoro, che venne messa in scena per la prima volta al Teatro dell'Opéra-comique di Parigi il 3 marzo 1875. 

Purtroppo l’insuccesso che ottenne la rappresentazione, turbò profondamente Bizet che morì il 3 giugno 1875, mentre si trovava nella sua residenza di campagna di Bougival, a soli 37 anni, il 3 giugno 1875, senza godersi il successo strepitoso che la sua opera ottenne negli anni seguenti.

Sulle cause del decesso non è stato mai chiaro se sia morto per un attacco di cuore o se la grave depressione l'abbia portato al suicidio.

SCHEDA DA SCARICARE SU

I NOSTRI LAPBOOK SULLE REGIONI D'ITALIA

Questa frase di Einsten è davvero di grande ispirazione per chi di mestiere fa il docente, è un'indicazione di metodo che più spesso andrebbe seguita, per stimolare un apprendimento attivo ed efficace nei propri alunni.
Proprio ispirate da questo principio, io e le mie colleghe Renata Valsecchi e Silvia Di Pasquale, con la collaborazione anche delle nostre insegnanti di sostegno, abbiamo pensato di proporre lo studio delle Regioni d'Italia con attività interdisciplinari e con una metodologia attiva: learning by doing, che ha visto i nostri 48 alunni impegnati nella costruzione di un LAPBOOK per ogni Regione.

Siamo partiti realizzando tutti insieme il Lapbook della Lombardia, Regione in cui viviamo,  utilizzando le indicazioni del libro seguente:


Successivamente i ragazzi, a gruppi di due o tre, hanno poi costruito tutti gli altri diciannove Lapbook, organizzandosi e lavorando sia a scuola che a casa.
A conclusione del lavoro, abbiamo indetto la FESTA DELLE REGIONI, due momenti in cui tutti hanno potuto illustrare ai compagni il lavoro prodotto e spiegare ciò che avevano imparato. La degustazione dei prodotti tipici regionali ci ha infine permesso di concludere l'esperienza in modo piacevole e gustoso e, per questo, vanno ringraziati i genitori per l'aiuto e la disponibilità che ci hanno offerto.
Le discipline coinvolte in questa unità didattica sono state:
GEOGRAFIA  studio delle Regioni.
ITALIANO Attività di ricerca e di lettura. Stesura dei testi da inserire. Comunicazione orale efficace.
INFORMATICA Utilizzo di PC e tablet per le ricerche online.
TECNOLOGIA Progettazione e creazione dei template da inserire.
ARTE decorazione dei Lapbook.
Qui sotto il filmato che documenta la bella esperienza vissuta. 




FESTEGGIARE IL 25 APRILE

Il 25 aprile è l’anniversario della LIBERAZIONE D’ITALIA, infatti  proprio quel giorno, nell’anno 1945, la Resistenza partigiana, dopo aver combattuto a lungo, libera l’Italia dalla dittatura nazifascista.
È un giorno fondamentale per la storia del nostro Paese, perché mette fine ad un lungo periodo orribile, di sofferenze, ingiustizie e soprusi. Ed è per questo che ogni anno gli italiani lo ricordano con eventi, concerti e manifestazioni.


Per l’occasione, con l’aiuto del collega e musicista Mirko Luppi, si propongono agli alunni tre canti relativi a questa tematica.
Il primo è il nostro Inno Nazionale, per spiegarlo in classe ho preparato questo Sway: 


Fratelli D'Italia - Mameli Italian Anthem


A seguire, questi altri due canti molto belli del cantautore De Andrè:


La guerra di Piero 

Questa canzone parla del gesto coraggioso e istintivo di un soldato che, per non veder morire il nemico, che è solo un ragazzo come lui, decide di non premere il grilletto e mentre ha questa esitazione e prende questa decisione il suo nemico gli spara e quindi sarà lui a morire. 





Girotondo 

E' una filastrocca, De Andrè fa domande cantando e un coro di bambini gli risponde. La vita a quei tempi era sconvolta dalla guerra, dalle morti e dalla sofferenza e ai bambini non restava che giocarci alla guerra, gli altri giochi non esistevano più, così continuavano il loro girotondo, sempre più sfrenato, veloce, con i loro occhi di bambini che cercano e vogliono la serenità, nonostante tutto.




ALCUNI MOMENTI DELLA FESTA














HENRI ROUSSEAU, ANTONIO LIGABUE E LA PITTURA NAÏF



Vi parlerò allora dell'arte NAÏF e di due pittori che ne hanno ben rappresentato le caratteristiche.
Ho scelto tale argomento perchè possiate poi produrre, ispirati da questo stile artistico, una serie di lavori da donare ai piccoli nuovi alunni di classe prima che prenderanno il vostro posto, una sorta di passamano, di eredità per augurare a loro buona fortuna, proprio come avevano fatto con voi, cinque anni fa, i miei ex alunni della quinta precedente.

Perchè la pittura naïf?
Perchè è colorata, allegra, dai tratti facilmente comprensibili per un bambino.

Perchè Rousseau e Ligabue?
Perchè questi due pittori hanno rappresentato in molti loro dipinti la giungla e i suoi animali, ed è proprio questo l'argomento che noi maestre utilizzeremo per accogliere i nostri piccoli futuri alunni e iniziare con loro un altro nuovo viaggio!



GRAZIE RAGAZZI E ...






FINO ALL'ULTIMO SI STUDIA !

QUI SOTTO LE SCHEDE DA SCARICARE E INCOLLARE SUL QUADERNO DI ARTE!

"LA NOSTRA CARMEN"


Dopo aver lavorato in Musica sulla Carmen di Bizet



e in arte sulla tecnica dell'acquerello




ecco il lavoro dei miei alunni che hanno realizzato 
con impegno ed entusiasmo!




LA NOSTRA CARMEN

COMPLIMENTI RAGAZZI!!!



INVITO IN TRIENNALE




Il 14 aprile 2018 aprirà al pubblico la nuova edizione del Triennale Design Museum
“Storie. Design Italiano” 
(fino al 20 gennaio 2019)
Questa edizione del Museo analizzerà un secolo di storia del design italiano, da una parte, attraverso una selezione delle opere e dei progetti più rappresentativi e, dall’altra, con cinque focus che racconteranno il design attraverso altre discipline, quali geografia, economia, politica, tecnologia e comunicazione.

Il 21 marzo 2018 alle ore 15.30, presso il Museo, si terrà un incontro aperto ai docenti per la presentazione di questa edizione.
Con questo incontro si vuole ribaltare il punto di vista chiedendo ai docenti come e quanto il design venga affrontato a scuola, anche in rapporto alla storia dell’arte, e come questa disciplina - che ha a che fare con la vita quotidiana e con gli oggetti di tutti i giorni - si possa interfacciare e collegare con le altre discipline che generalmente vengono trattate.

Per l'occasione sono stata invitata, insieme ad alcuni altri docenti, per dare il mio contributo raccontando le esperienze vissute con i miei alunni in relazione alle proposte che questo stimolante Museo mi ha offerto in più occasioni nei miei anni di insegnamento.

Dopo questi interventi verrà aperto il dibattito e l'incontro sarà moderato da:
Silvana Annichiarico, Direttrice del Triennale Design Museum di Milano

Raimonda Riccini, uno dei curatori di “Storie. Design Italiano”

Franca Zuccoli, Professore Associato del Dipartimento di Scienze Umane
per la Formazione, dell’Università Milano-Bicocca


Michele Corna, Responsabile di TDMEducation


A seguire si potranno visitare le Mostre:

“Rick Owens. Subhuman Inhuman Superhuman”

“999. Una collezione di domande sull’abitare contemporaneo”

e fare una visita in anteprima del cantiere dell’allestimento della nuova edizione 
del Triennale Design Museum.


Molto lusingata, ringrazio per l'invito ricevuto !!!




Proprio a questo proposito riporto qui sotto lo Sway che utilizzerò per il mio intervento:





ARRIVEDERCI IN TRIENNALE!!!

                                    

DALLA CREATIVITA' AL DESIGN


UN AMORE DI OGGETTO... UN OGGETTO D'AMORE

Un “amore di oggetto”
è un oggetto che colpisce gli occhi,
che incuriosisce,
lo guardo e mi chiedo da quale mondo esso arrivi,
lo scruto e ne sento la voce e i pensieri …
con lui mi perdo nei suoi giorni passati,
poi lo accolgo nel presente…

e come il gatto di Alice


non gli indico una direzione dove andare:
“…se cammini abbastanza, da qualche parte arrivi di sicuro…”

e come il Piccolo Principe fa con la volpe

anch’io mi prendo cura di lui,
gli dedico il mio tempo,
lo trasformo con la mia voglia di creare,
lo rendo nuovo, migliore,
per me e per gli altri…
forse lo addomestico…

lo rendo “oggetto d’amore”.
QUESTO E’ DESIGN


Potrebbe sembrare improbabile parlare di Design a bambini di nove anni, invece il percorso che ho  intrapreso con loro è stato arricchente e stimolante: io ho potuto esplorare questo mondo artistico con occhi nuovi e i miei alunni hanno avuto modo di sperimentare la vera creatività che non è improvvisazione fine a se stessa o casualità artistica più o meno riuscita, ma progettualità finalizzata, sganciata da schemi rigidi, stereotipati e imposti, che li ha portati a creare esprimendo se stessi.   
Un grande ringraziamento va al TRIENNALE MUSEUM DI MILANO che, come in altre occasioni, mi ha offerto gli stimoli più adeguati per porre in atto un' occasione didattica interdisciplinare e innovativa. Un Museo che mi sento di descrivere attraverso il seguente acrostico che ne spiega bene le peculiari caratteristiche:


T RASMIGRARE >Uscire dalla scuola per fare scuola, fare didattica
abitando nuovi ambienti

R IELABORARE >Trasformare ciò che si è appreso, riutilizzare conoscenze
per renderle competenze

I NVENTARE >Cogliere l'opportunità di imparare e provare a lavorare con
fantasia e creatività

E SPLORARE > Scoprire e conoscere soluzioni alternative che permettano
lo sviluppo del pensiero divergente

N EGOZIARE >Scambiare pareri, ipotesi, idee nella logica di un confronto
costruttivo

N UTRIRE> far crescere la voglia innata del "bello", sviluppando il senso
estetico

A PPLAUDIRE>Riconoscere il talento di grandi artisti e apprezzarne la

valenza

L IBERARE >Sganciare la mente da schemi rigidi e sterili ed eliminare inutili
stereotipi

E SPRIMERE > Comunicare pensieri e idee, rivelando la propria personalità

Parlerò di questa esperienza come di un viaggio a tappe, perché è così che l’ho vissuta. C’è stata  una programmazione iniziale di massima e poi, in itinere, è stato necessario adeguare strategie e interventi  in relazione agli interessi e alle sollecitazioni dei bambini ed anche alle esigenze organizzative della quotidianità scolastica. 

PRIMA TAPPA



Il ritratto nell'arte

·        Visione di una presentazione in power point sul ritratto per introdurre l’argomento e guidare gli alunni ad una visione attenta di opere d’autore relative a diversi movimenti artistici ed alla riflessione sui principali valori compositivi, espressivi e comunicativi delle stesse. 


  • Visione di immagini fotografate e di dipinti di volti di persone anziane con particolare attenzione all’espressività, riflettendo sui codici estetici. 
                         scarica scheda IL RITRATTO DI ANZIANI

  • Presentazione monografica dell’artista Joseph Cornell e osservazione guidata delle sue opere: le “scatole” di Cornell.    

La proposta didattica aveva l'obiettivo di avvicinare gli alunni al mondo dell’arte cercando, attraverso la visione di opere figurative, di far comprendere delle regole di una grammatica del vedere e del produrre immagini, senza le quali non è possibile una reale comprensione dell’opera artistica.
Successivamente ho proposto attività di produzione grafico-pittorica per spingere i bambini ad abbandonare gradualmente le forme stereotipate del disegno di un volto.
  • Ogni bambino produce il ritratto di un/a compagno/a assegnatogli dall’insegnante senza comunicarlo agli altri, alla fine i lavori vengono appesi in sequenza e ogni alunno deve indovinare di chi si tratta. Alla fine dell’attività si verifica chi ha indovinato di più e quale ritratto è stato più riconoscibile. Tutto ciò offre lo spunto per una riflessione critica e conoscitiva dei disegni degli alunni, essi stessi sono in grado di accorgersi come attraverso poche caratteristiche, messe in evidenza da alcuni tratti grafici precisi, possano ben rappresentare un volto.
  • Osservazione di ritratti eseguiti da Klee e Munari realizzati con pochi segni di riconoscimento, esercizi di copia degli stessi e completamento/ arricchimento con ulteriori particolari. Realizzazione di ritratti utilizzando poche forme, linee o macchie di colore. Tale attività conduce a riconoscere come la semplificazione nasca da un levare i particolari, per raggiungere “l’essenziale”. I bambini hanno dovuto decidere quali parti del viso o quali elementi distintivi disegnare e quali tralasciare e sono stati sollecitati a fare tante prove fino a trovare un’immagine che li soddisfasse.
















  • Lettura di una semplice recensione del romanzo “Il ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde e successivamente disegno del proprio autoritratto,  immaginandosi anziani



    ·        Lavoro sulle espressioni del volto di immagini fotografate e fotocopiate della propria faccia, accentuandole con il ritocco e il colore.
    ·        Gioco “Le metamorfosi di un volto”: utilizzando ancora le fotocopie ingrandite delle fotografie del proprio volto si passa ad un’attività di ritaglio di alcuni elementi delle stesse: capelli, occhi, naso, mento, bocca … successivamente i bambini compongono su un cartoncino, con la tecnica del collage, un nuovo volto composto da elementi presi da foto diverse, provando anche ad incollarli aumentando o diminuendo lo spazio tra loro o disponendoli con diversa inclinazione.
    Sperimentando innumerevoli possibilità di abbinamento hanno compreso come ogni particolare del viso sia fondamentale per personalizzare un ritratto.


    ·       ·       A partire dallo stimolo delle opere di Cornell e da quelle di Arcimboldo, i bambini hanno creato il ritratto di persone appartenenti ad alcune categorie caratteriali: l’ordinato, il naturalista, il goloso … scegliendo di inserire in una scatola oggetti e materiali che mettessero in luce alcune caratteristiche del personaggio rappresentato. Importante è stata anche la scelta del contenitore più adatto. ECCO ALCUNI ESEMPI:


    L'ORDINATO
    IL GOLOSO

    LO SPORTIVO

    IL VIAGGIATORE

    LE NOSTRE SCATOLE ISPIRATE A CORNELL SONO STATE ESPOSTE IN TRIENNALE IN OCCASIONE DELLA NOSTRA VISITA AL MUSEO...

    CHE ONORE!!!






    SECONDA TAPPA

    La descrizione - tipologia testuale

    Ho presentato agli alunni la tipologia testuale della descrizione con le caratteristiche che la contraddistinguono e la differenziano dalla narrazione:
    In collegamento con le attività di arte e immagine ci si è soffermati in particolare sulla descrizione di persone e oggetti.
    Descrizione della persona
    · Proposta di letture relative a descrizioni di  persone, sia di tipo soggettivo che di tipo oggettivo, invitando ad individuarne le diverse caratteristiche.
    Per guidare alla costruzione di un testo descrittivo si è proceduto inoltre:
    -        all’analisi della struttura di testi descrittivi , come traccia di riferimento per stenderne di nuovi;
    -        alla rilevazione dei paragoni presenti nei testi e alla creazione per analogia di altri, riferiti a persone conosciute dagli alunni.
    -        Alla raccolta di tavole lessicali, per arricchire le produzioni testuali.
    Ho proposto la lettura di testi poetici, celebri fiabe, racconti, testi epici e, in seguito, gli alunni hanno effettuato ricomposizioni individualmente o in piccoli gruppi di lavoro.
    ·   Dopo la lettura della recensione del romanzo “Il ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde, i bambini hanno immaginato di essere persone anziane e hanno provato a descriversi. A scelta potevano parlare del loro volto, del loro aspetto fisico e anche del loro modo di vivere, di comportarsi o delle loro abitudini.
    La lettura in classe di alcuni passi dei vari testi è diventata stimolo per una conversazione sui canoni della bellezza, sulle caratteristiche piacevoli di ogni fase della vita, sugli stereotipi legati ai valori estetici dell’apparire.
    ·   Produzione del testo: “Un ritratto insolito della mia maestra”, dopo aver osservato attentamente gli oggetti contenuti nella  borsa dell'insegnante e aver raccolto le relative riflessioni con una attività di brainstorming. 
     Alla fine del lavoro i bambini hanno prodotto un cartellone con le frasi più significative dei loro testi  e la foto degli oggetti analizzati disposti in modo da creare una composizione-ritratto.
     
    LA MAESTRA MARINA



    TERZA TAPPA



    Il significato e il significante

    Nella definizione di segno linguistico ho guidato gli alunni a distinguere l’elemento formale o esterno, costituito dal significante, dall’elemento intrinseco, concettuale, costituito dal significato, per arrivare a comprendere che qualsiasi segno esiste solo grazie alla relazione tra significante e significato, in quanto il significante è la forma fonica o grafica utilizzata per richiamare l'immagine che, nella nostra mente, è associata a un determinato concetto, o significato.
    Si è passati poi all’analisi delle possibili relazioni, iconiche o arbitrarie che possono esistere tra un significato e il suo significante.A questo scopo ho proposto:
    -        lettura dell’opera “Ceci n’est pas une pipe” di René Magritte
    -        riflessione su alcuni passaggi di:





    ascolto e analisi di parte del testo della canzone 

    “Megamix” tratta dall’album “Ora” di Jovanotti




      AL TRIENNALE DESIGN MUSEUM CI SIAMO ESIBITI CON UNA COREOGRAFIA SULLE NOTE 
      DI  MEGAMIX DI JOVANOTTI!

      QUARTA TAPPA


      Il Design

      ·       In preparazione della visita, progettata al Triennale Design Museum di Milano, abbiamo letto in classe i seguenti testi:
      -        “Design” di Ewa Solarz – Comma22 editore

      per incuriosire i bambini e condurli alla comprensione dei seguenti aspetti che riguardano l’argomento:
      -        CHI PROGETTA/CHI REALIZZA/CHI UTILIZZA
      (dalla progettazione dell’oggetto, alla sua concretizzazione e al suo consumo per scoprire i tre proprietari dell’oggetto stesso)
      -    LA SCOPERTA DEI VALORI DELL’OGGETTO
           ( - valore funzionale o valore d’uso
             - valore di status o valore di stile
             - valore poetico àche soddisfa nell’ uomo il profondo desiderio nascosto di arte e di poesia)   

        · Si propongono le attività interattive presenti nella sezione giochi del sito del Museo:

      “trova il designer” ( i bambini scoprono la poltrona “Proust” di Alessandro Mendini, la sedia “Singer” di Bruno Munari o ancora la libreria “Carlton” di Ettore Sottsass. In questo gioco infatti viene chiesto di abbinare l’oggetto al suo creatore)
       “la sedia magica”“disegna la tua lampada” (i bambini possono fingersi designer costruendo una sedia o una lampada d’invenzione con parti di animali e oggetti con possibilità poi di inviarla alla gallery)
      “alfabetiere” ( ai bambini viene presentato un alfabeto fatto di tante tesserine interattive che hanno su una facciata la lettera e un oggetto di design e sull’altra il nome dell’oggetto e l’indicazione del produttore)
       “che oggetto è”  (mette alla prova lo spirito d’osservazione e di immaginazione perché, partendo da un particolare, i bambini devono indovinare di quale tipo di oggetto si tratta e, una volta data la risposta giusta, potranno leggere una breve spiegazione sullo stesso)
       “colora la tua tovaglietta” (prevede un’immagine da scaricare con le illustrazioni della storia di Frisello, personaggio guida del museo)
       “arreda con i colori” (i bambini possono sbizzarrirsi ad arredare una stanza vuota con gli oggetti dei designer famosi).



      E POI...TUTTI IN TRIENNALE!!!

      Abbiamo effettuato una visita guidata alla scoperta del Triennale Design Museum dove gli alunni sono stati accompagnati dagli educatori di TDMKids che hanno offerto loro un’esperienza attiva di comprensione non solo del design, ma anche del rapporto che l'uomo ha con gli oggetti e delle storie che ogni oggetto porta con sé.
      Al Museo, agli alunni sono stati proposti anche dei  laboratori didattici, concepiti coinvolgendo una serie di progettisti e designer con la supervisione del Dipartimento di Scienze della Formazione Primaria dell’Università Bicocca di Milano e dedicati in modo specifico alla disciplina del design, con l’intento di avvicinare i bambini al bello, all’utile e al mondo dei materiali con un’impronta legata al metodo progettuale proprio dei designer.







      QUINTA TAPPA



      Progettare e creare: la nostra mostra di Design



      Stimolati e ispirati, dopo la visita al Triennale Museum, a scuola abbiamo lavorato con la metodologia del cooperative learning per realizzare la nostra personale mostra di design da aprire al pubblico in occasione della consueta festa della scuola che si tiene alla fine dell'anno scolastico. 
      Il lavoro è stato squisitamente di tipo interdisciplinare e ha visto la collaborazione di tutti i docenti delle classi quarte che si è rivelata sinergica e produttiva. 
      Un aiuto prezioso ci è stato dato innanzi tutto dal Responsabile del TDMkids Michele Corna che, da esperto, ha saputo guidarci nella realizzazione pratica sia degli oggetti che dell'allestimento della Mostra, dalla collaborazione della Professoressa Franca Zuccoli che ci ha inserito, come aiuto nella realizzazione del progetto, una sua tirocinante dell'Università Milano-Bicocca e poi sono stati molto efficienti anche tutti i genitori dei nostri alunni che ci hanno procurato un'infinità di materiali di scarto e da bricolage, talmente vari da offrirci mille possibilità di riutilizzo.

      Le fasi di lavoro sono state le seguenti:

      • Analisi oggettiva degli oggetti portati a scuola (TECNOLOGIA)
      • Classificazione dei materiali di recupero e di scarto industriale, utili per la trasformazione degli oggetti di uso comune in nuovi oggetti di design (SCIENZE)
      • Progettazione e disegno del nuovo oggetto con coloritura ad acquerello (ARTE E TECNOLOGIA)
      • Creazione degli oggetti ideati con l’utilizzo di tecniche di vario genere (ARTE E TECNOLOGIA)
      • Produzione in gruppo di testi narrativi/descrittivi di tipo realistico o fantastico per raccontare gli oggetti di design realizzati da raccogliere in un fascicoletto (LINGUA ITALIANA)
      • Realizzazione a scuola di una mostra divulgativa dello studio effettuato, con esposizione dei progetti realizzati e degli oggetti prodotti (ARTE E TECNOLOGIA)
      IMMAGINE DI COPERTINA DEL LIBRETTO REALIZZATO E DELLA LOCANDINA DELLA MOSTRA 

      • ECCO ALCUNI ESEMPI DI CIO' CHE ABBIAMO CREATO:

      • UN CESTO DI VIMINI E UN CERCHIONE DI PNEUMATICO TRASFORMATI IN UN PORTAOMBRELLI

      • LA STORIA DI UN CERCHIONE

       Quel giorno era proprio sfortunato: il signor Giovanni, sceso dalla sua nuovissima automobile Lancia, si accorse che il cerchione della ruota destra anteriore non c’era più! Dov’era finito? Forse si era staccato durante il viaggio. Già, era andata proprio così, era finito sul ciglio della strada, vicino ad un parcheggio. Proprio lì, Alessia lo ha trovato e tutta contenta lo ha preso e lo ha portato a scuola per costruire un oggetto di design per il nostro progetto di arte. Il cerchione era ancora stordito per il volo fatto, quando si trovò in quarta C, i bambini guardandolo pieni di curiosità, pensarono a come trasformarlo, alla fine venne loro un’idea formidabile: appoggiato ad un cesto poteva diventare un originale portaombrelli e così il gruppo iniziò a progettare. I bambini divisero il cesto dal cerchione e portarono fuori il cesto per colorarlo, il cerchione si sentì solo e si rattristò, poi vide tornare il cesto color argento, cioè del suo stesso colore e capì che i piccoli designer erano usciti per spruzzarlo con la vernice, il cerchione abbracciò il cesto e si unì a lui, ormai erano diventati inseparabili. In seguito il porta ombrelli fu rivestito all’interno con la carta di plastica per renderlo impermeabile all’acqua e poi il lavoro terminò. Per la festa della scuola fu organizzata una mostra, il cerchione diventato portaombrelli era pazzo di gioia, soprattutto quando fra i visitatori vide il signor Giovanni che però fortunatamente non lo riconobbe: non avrebbe proprio avuto voglia di tornare insieme a lui e finire nuovamente a girare come un pazzo aggrappato ad una ruota!!!

      • UNA PENTOLA E' DIVENTATA UN OROLOGIO DA CUCINA









      • STORIA DI UN PENTOLINO


      • Tutto cominciò da un pentolino, dei cucchiaini e un
        po’ di fantasia.
        L’idea iniziale era di costruire un orologio a pendolo, ma in seguito si accese una lampadina e nacque un pensiero comune: creare un semplice orologio perché il pendolo era troppo complesso.
        Grazie al tempo a disposizione, decidemmo di decorare di più l’orologio e di dargli una caratteristica:
        il tema marino. La pentola non aveva niente a che fare con il mare, e c’era anche mancanza di materiale e per
        questo motivo il progetto finale fu “KITCHEN TIME” un meraviglioso orologio da cucina.
        Il nostro oggetto di design è un orologio dalla forma rotonda. È fatto di ferro ed è una pentola, di colore arancione con un
        manico progettato per appenderlo. Il tema richiama la cucina infatti per indicare le ore abbiamo posizionato della pasta anziché dei numeri.
        Al centro c’è un meccanismo con delle lancette attaccate. Questo oggetto potrebbe comprarlo chiunque, ma il compratore
        ideale è una persona che ha una cucina moderna e che abbia molto gusto per acquistarlo.

        UNA BUFFA LAMPADA REALIZZATA CON DUE CONI BOBINA DA MAGLIERIA, CONTENITORI E TAPPI DI PLASTICA


        IL FACCIALUME

        C’era una volta una normalissima ciotola di plastica, acquistata da una famiglia che viveva in una casa a New York.
        In quel pomeriggio, il marito uscì di casa e tornò con una ciotola nuova e splendente. Allora la moglie, nel vedere la
        nuova ciotola, gettò quella vecchia nel cassonetto che si trovava sul retro della casa.
        In quel momento però il cassonetto stava schiacciando un pisolino, si svegliò di soprassalto nel sentir piangere qualcuno e subito dopo vide la ciotola disperata. Si rivolse a lei con estrema delicatezza:
        “Perché piangi?” “Perché sto per morire” rispose affranta la ciotola. “Non morirai di certo, non preoccuparti, abbi
        fede!”disse il saggio cassonetto.
        “Tu mi illudi!” ribatté un po’ scocciata la ciotola. Non fece in tempo a finire la frase che arrivò il camion dei rifiuti
        e svuotò il cassonetto. “Addio!!!” Si sentì urlare dal camion. La mattina seguente la ciotola si ritrovò in uno scatolone insieme ad altri oggetti: una bocca di plastica, due coni di plastica, due tappi, tre piedistalli,
        tre monete, un filo di corrente e una lampadina.
        Tutti erano alquanto stupiti, non riuscivano a capire cosa sarebbe potuto accadere loro.
        “Cosa ci vogliono fare?” chiesero quasi all’unisono, ma nessuno rispose.
        Subito dopo sentirono lo scatolone muoversi, poi vennero gettati in un macchinario e quando ne uscirono erano tutti assemblati, ognuno di loro aveva contribuito a creare il “FACCIALUME”, che divenne l’oggetto di design più venduto al mondo. E VISSERO FELICI E ASSEMBLATI!



        SOTTOVASI, COMPENSATO, VITI E BULLONI HANNO DATO VITA AD UNA GRANDE BILANCIA

        UNA CASETTA PER UCCELLINI A PIU PIANI COSTRUITA CON LEGNI ED ELEMENTI NATURALI

        UNO SPAZIO DELL'ESPOSIZIONE DEDICATO ANCHE ALLE NOSTRE SCATOLE DI CORNELL

        VISITA ALLA MOSTRA SEGUENDO IL PERCORSO TRACCIATO SUL PAVIMENTO

        OGNI OGGETTO HA IL SUO PROGETTO: CARTELLONI SU CARTA DA PACCO CON STUDI PREPARATORI, ANALISI DEI MATERIALI DA UTILIZZARE E BOZZETTI REALIZZATI AD ACQUERELLO


                                                                                          
      • UN AUTOREVOLE PARERE SU QUESTO LAVORO                                                          L'attenzione sviluppata in questo progetto nei confronti degli oggetti è un elemento fondamentale per la vita di ogni persona, ed in particolare per quella dei bambini. Ciò avviene essendo l’oggetto un condensatore di relazioni; in esso non leggiamo semplicemente un ritratto del suo possessore, ma relazioni tra storie, persone, luoghi, che trattengono lo spirito esistenziale di un ambiente. L’oggetto diviene metafora del vivere.[1] Questi oggetti con cui quotidianamente ci relazioniamo possono rientrare nella sfera più ampia delle cose, perché, come ci ricorda Remo Bodei, il significato di cosa è dunque più vasto di quello di oggetto, ed è proprio per questo che […] investiti di affetti, concetti e simboli che individui, società e storia vi proiettano, gli oggetti diventano cose, distinguendosi dalle merci in quanto semplici valori d’uso e di scambio o espressione di status symbol […].[2] Osservare profondamente le cose, rifletterci insieme, lavorare operativamente nell'ambito dell'arte e del design è stata per ogni bambino una grande occasione. Non più solo consumatori inconsapevoli, ma attivi autori, che di fronte alle difficoltà di progettazione e realizzazione hanno dovuto attingere a tutte le possibili strategie, confrontandosi e discutendo. L'ideazione di questo percorso e lo studio attento e curioso di ogni forma artistica si deve a docenti preparate e aggiornate, che rischiano di implicarsi in campi a volte dimenticati dalla scuola, un'occasione speciale per tutti, un sapere lavorare e sperimentarsi con grande professionalità.
        Non da ultima la voglia di misurarsi con un museo contemporaneo, il Triennale Design Museum, e con le sue esposizioni, creando una circolarità virtuosa tra opere esposte e creatività dei bambini, che ha visto la sua concretizzazione in una mostra a scuola realizzata secondo i migliori canoni espositivi, che ha emozionato profondamente i visitatori.                                                                                                                              Franca Zuccoli



        [1]     La Cecla F., Non è cosa: vita affettiva degli oggetti, Elèuthera, Milano, 1998., p. 9.
        [2]     Bodei R., La vita delle cose, Laterza, Roma-Bari, 2009, p. 22.   

                                                                         



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