Il nostro viaggio nel mondo dei writers si è concluso con questi lavori ispirati alla sua arte:
Le strutture in metallo sono state realizzate con un portabottiglie di un frigorifero, con un attaccapanni di metallo risagomato e con delle semplici graffette fermacarte.
Ricordo a tutti la Mostra di KEITH HARING a PALAZZO REALE - MILANO aperta sino al 18 giugno 2017
Il ritmo di questa storia ci viene suggerito, come sempre, dall'Ouverture.
Ascoltandola ad occhi chiusi non possiamo non accorgerci di quanto sia vigorosa, allegra, veloce e coinvolgente e ci porta ad immaginare un'opera che ci appassionerà e divertirà!
Se fosse un cartone animato della Warner Bros, con protagonisti Bugs Bunny e Taddeo, potrebbe essere così:
Pavel Friedman è nato a Praga il 7 gennaio 1921. E' stato prima deportato a Terezin e poi trasferito nel campo di sterminio di Auschwitz dove è morto il 29 settembre 1944.
In Boemia a
Terezin, poco lontano da Praga, c’era una fortezza del XVIII secolo, isolata…
Nel 1939 i
Tedeschi occuparono Praga…
A Terzin, la fortezza divenne un ghetto dove rinchiudere gli Ebrei…
Inizialmente a Terezin vennero deportati gli Ebrei anziani tedeschi,
poi gli Ebrei tedeschi importanti, privilegiati: musicisti, pittori, attori,
cantanti, scienziati …
Nell’estate del ’43 Terezìn divenne il ghetto dell’infanzia…
Arrivò un treno speciale con 1196 bambini, venivano dalla Polonia e
avevano visto i tedeschi uccidere i loro genitori…
Avevano visto le atrocità di cui i tedeschi erano capaci…
Avevano un aspetto orribile: erano sporchi, senza scarpe, ammalati,
affamati…
Vennero isolati in baracche fuori dal ghetto, nessuno poteva
avvicinarli…
Poi un giorno vennero deportati ad Auschwitz e furonotutti
uccisi.
I bambini a Terezìn lasciarono i loro disegni e le loro poesie, oltre 4000 testimonianze di paure e speranze. Questi disegni sono oggi custoditi nel Museo Ebraico di Praga.
Proprio in relazione a questo, pubblico qui sotto il link per scaricare un bellissimo filmato, realizzato alcuni anni fa, dai ragazzi dell'allora seconda F della Scuola Secondaria di Primo Grado Filippo Turati di Canzo e dalla loro insegnante, la professoressa Monica Valsecchi, mia cara amica, che ringrazio.
Concludiamo la riflessione con questo interessante filmato, una bella metafora trasformata in fiaba: sarebbe bello bambini leggere i vostri commenti, le riflessioni e i pensieri su questo triste momento della storia che certo toglie il fiato, ma che non possiamo permettere che annulli il ricordo e cancelli la parola...
1 – Evitare la rappresentazione realistica dell’orrore. Utilizzare invece le rappresentazioni mediate, offerte da monumenti, musei, testi letterari, opere d’arte.
2 – Evitare resoconti troppo analitici e raccapriccianti.
3 – Evitare quindi anche il racconto di eventi, che possano essere troppo persecutori.
4 – Adeguare le proposte alle possibilità di comprensione e di empatia degli allievi, che sono variabili in funzione dell’età e della maturità psicologica.
5 – Favorire lo sviluppo di somiglianze e differenze con i perseguitati di allora: in questo ambito possono darsi dei processi di identificazione e a questo scopo si possono usare le storie delle vicende di bambini (quali quelle raccontate da Lia Levi) o di ragazzi, per quegli aspetti meno angosciosi e più comprensibili: ad esempio, il dover celare la propria identità, il dover trovare un rifugio per nascondersi, l’essere costretti a lasciare la propria casa e affrontare delle fughe un po’ avventurose.
6 – Far vivere in modo reale qualche aspetto della discriminazione: quella che è sempre in agguato in qualsiasi gruppo nei confronti dei diversi o in generale del gruppo estraneo, ed ha luogo facilmente anche nei gruppi di bambini piccoli, oltreché di ragazzi. Va anche ricordato che c’è stato qualcuno che si può avvantaggiare (economicamente o socialmente: v.esclusione dalle scuole, dalle università, dagli uffici pubblici) della discriminazione contro gli ebrei o altri diversi
7 – Collegare questa esperienza alle discriminazioni di allora e di adesso, nei confronti degli ebrei, ma anche degli altri, attuali “diversi”.
8 – Consentire ai bambini e ai ragazzi (di qualsiasi età) di esprimere tutti i loro dubbi e interrogativi sulle cose (per molti versi incredibili) che sono loro raccontate. A partire dalle loro domande farli discutere tra loro quanto più liberamente possibile. Va ricordato che su questa tematica, possono entrare in gioco pregiudizi, a volte trasmessi direttamente o inconsapevolmente dal linguaggio (si pensi alla connotazione negativa del termine ‘ebreo’ o ‘giudeo’, erratamente associato a Giuda Iscariota o “rabbino”, così come è usato negli stadi italiani).
9 – Far riflettere i bambini e in modo particolare i ragazzi più grandi sulla funzione della memoria, che è in parte individuale (basta fare una piccola esercitazione su un ricordo personale, magari dell’estate precedente), in parte famigliare o del gruppo –classe, ma in parte anche collettiva e pubblica: questo del resto è uno dei significati di questa giornata che non a caso si chiama “della memoria”: come ricordo collettivo del fattore unificante della Repubblica Italiana e della più vasta Europa libera, che sono nate dalla lotta contro il fascismo e il nazismo, e quindi dal rifiuto di ogni discriminazione, di tipo razziale o etnico. Alla memoria collettiva servono i luoghi (i ghetti, i campi di sterminio, ad esempio), i monumenti, le opere d’arte, i musei.
10 – Collegare l’antisemitismo al razzismo, che allora venne alimentato (in Italia) dalle vicende della guerra d’Etiopia: si veda la mostra e il volume su “La menzogna della razza”. Può essere efficace citare la frase di Einstein, che a chi gli chiedeva qual era la sua razza, rispondeva : “razza umana”. Ai ragazzi più grandi può essere offerta anche una storia culturale essenziale del razzismo e dell’antisemitismo, nei loro sviluppi più recenti in Francia, in Germania, e in Europa in genere.
11 – E’ essenziale che gli insegnanti -qualunque sia l’età dei bambini – dedichino a questa tematica (quando l’hanno già definita tra loro) un incontro con i genitori dei loro allievi, per informarli del loro programma e per coinvolgerli, laddove sia possibile: possono esserci ancora dei nonni che sono in grado di portare delle testimonianze significative, attraverso i loro ricordi. Ma possono esserci anche posizioni contrarie e presenza di pregiudizi: è bene essere preparati, facendo riferimento alla legge dello Stato, che ha istituito la giornata dalla memoria, approvata dal Parlamento italiano nel 1999 all’unanimità.
Quest'anno le classi quarte della mia scuola hanno aderito all'edizione 2017 di Opera Education, che dedicherà tutti i suoi progetti a IL BARBIERE DI SIVIGLIA di G. ROSSINI.
L’opera sarà messa in scena in versione partecipativa per i bambini, all’interno della proposta di OPERA DOMANI.
Per preparare i miei alunni a questo evento ho realizzato questo Sway che spiega in modo semplice cos'è un'opera lirica e quali sono gli elementi che la caratterizzano:
Proposta di alcuni giochi per divertire i bambini, permettendogli di avvicinarsi in modo piacevole a questo mondo a loro quasi del tutto sconosciuto:
IL
DIRETTORE D'ORCHESTRA Mimare il Direttore d'Orchestra sulla
sinfonia dell'Ouverture di Il Barbiere di Siviglia" e poi brain storming
sulle sensazioni provate, per intuire il contenuto dell'opera).
LA
FRASE ALTERATA I partecipanti si dispongono in cerchio e
stabiliscono insieme una frase che ognuno, a turno, dovrà ripetere. Ad esempio
"La mamma ha preparato una grande sorpresa”. Ciascuno dovrà ripetere la
medesima frase cambiando ogni volta l'intonazione. L'intenzione con la quale la
frase viene pronunciata può non aver nessun legame con il suo contenuto
semantico. Ciò che deve essere chiaro è il modo in cui la frase viene
pronunciata (sussurrata in segreto,urlata con rabbia, cantata, balbettata,
annunciata con enfasi …).La medesima frase può fare più giri nel cerchio dei
partecipanti prima di essere sostituita con un'altra frase.
TERESA, TERESINA Imparare la seguente filastrocca:
Teresa, Teresina
fammi cuocere una gallina;
la gallina è presto cotta
fammi cuocere una pagnotta;
la pagnotta non è buona
fammi cuocere la padrona;
la padrona non è contenta
fammi cuocere la polenta;
la polenta se n'è andata
fammi cuocere la frittata.
Anche l'uovo se n'è scappato
e io son qua che non ho mangiato.
e poi recitarla cantando a due voci
(botta e risposta), interpretandola ogni volta in modi diversi: da dolce
fanciulla, da vecchia isterica, da orco crudele, da bambino impaurito...)
LA
BACCHETTA MAGICA Tutti i giocatori sono seduti in cerchio.
Si capovolge una clessidra.
Una bacchetta "magica" circola di mano in mano tra i giocatori che
se la passano tra di loro solo dopo aver rivolto una domanda cantando al
compagno alla propria destra, il quale risponde cantando e, a sua volta, fa una
domanda al successivo bambino accanto a lui. Allo scadere del tempo verrà
eliminato il bambino che ha in mano la bacchetta.
Qui sotto inserisco gli schemi e gli appunti che i bambini hanno fatto sul loro quaderno di musica:
Metti delle lezioni sul peso e l'equilibrio in una immagine e sulla sua composizione, che ho proposto ai bambini in Arte ...
Metti delle lezioni sulla fotografia, l'inquadratura e gli strumenti per fotografare, che ha condotto la mia collega Silvia Di Pasquale in Tecnologia ...
Metti la prima edizione del Concorso di Mobile Photography:
“UNA SCUOLA RICCA DI SFUMATURE. ROSSO.”
che è stato organizzato dalla prof. Enza Verzì della nostra Scuola Secondaria di Primo Grado E. Montale
ED ECCO NASCERE UNA BELLISSIMA NUOVA OCCASIONE PER ESPLORARE, SPERIMENTARE E ... METTERSI IN GIOCO!
RISULTATO:
CE L'ABBIAMO FATTA!!!
TRE VINCITORI NELLA NOSTRA QUARTA B!!!
SEZIONE SCUOLA PRIMARIA
1.VALENTINA UCCELLI
per la forza comunicativa
2. FEDERICO NERI
per la chiarezza della composizione
3. GIULIA FRANCHI
per la preparazione del set
BRAVISSIMI ANCHE I RAGAZZI PIU' GRANDI:
SEZIONE SCUOLA SECONDARIA
1. VIOLA CHECCHIN per la sicurezza comunicativa
2. SILVIA VESCERA per l'accuratezza nella composizione
3. BRUNO BERARDI per la spontaneità della proposta
ECCO GIULIA, FEDERICO E VALENTINA DAVANTI ALLA TORTA ROSSA
CHE HO PREPARATO PER I VINCITORI DEL CONCORSO
LE FOTO VINCENTI SCUOLA PRIMARIA MONTESSORI
PRIMA CLASSIFICATA "UNO STILE TUTTO ROSSO"
SECONDA CLASSIFICATA "ROSSO IN SCUOLA"
TERZA CLASSIFICATA "AGGUATO ROSSO"
LE FOTO VINCENTI SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO MONTALE