SCUOLA AL TEMPO DEL COVID 19: RIPARTIAMO

Eccoci qui a ricominciare, 
come sarà questo nuovo anno scolastico? 
Io e i miei bambini siamo pronti per iniziare la terza e sono convinta che per vivere bene la nostra nuova avventura sia importante affrontarla con la giusta POSITIVITA'!
Lo scrittore inglese Gilbert Keith Chesterton diceva:  

"I RACCONTI FANTASTICI SONO VERIDICI, NON PERCHE' CI DICONO CHE I DRAGHI ESISTONO,
BENSI' PERCHE' SOSTENGONO CHE POSSIAMO SCONFIGGERLI"


Il nostro drago in questo momento si chiama COVID 19
e dobbiamo assolutamente credere che, con la collaborazione di tutti,
riusciremo a sconfiggerlo e torneremo presto alla libertà di prima apprezzandola ancora di più,
perchè ne abbiamo capito il grande valore!
Questo è l'augurio che faccio a tutti e, soprattutto, ai docenti e agli alunni di tutte le scuole!



La mia proposta è quella di ricominciare lavorando nei primi giorni proprio su come potremo fare la nostra parte per contrastare la pandemia, ho quindi pensato a un lavoro interdisciplinare di italiano ed educazione civica.
Per suggerire una riflessione possiamo partire con una filastrocca:






e per comprenderla a fondo, possiamo utilizzare il seguente questionario:

1.    1.    Cosa significa fare la “ola”? Perché ne dovremmo fare una?
2.     Perché lo scorso anno scolastico abbiamo dovuto salutare in anticipo la nostra aula?
3.     Perché la filastrocca dice che le maestre erano nei PC e nei tablet?
4.     Perché studiare da casa è stata una importante esperienza?
5.     Cosa ci fa preferire la scuola in presenza?
6.     Cosa significa l’espressione “restare a scuola in sicurezza?
7.     Quali importanti regole dobbiamo seguire? E perché “ in scioltezza”?               (Per rispondere a questa domanda possiamo aiutarci con la cartellonistica personalizzata della nostra scuola)
8.     Perché è importante restare uniti?
9.     Come si chiama il “maledetto virus”?
10.   Cosa ha causato?



Mi sono detta, inoltre, che indossare così a lungo la mascherina non sarà semplice per i bambini e nemmeno per gli insegnanti, ma sarà importantissimo farlo e allora ho scritto una lettera proprio alla mascherina che leggerò ai miei alunni:



Cara mascherina, 
quanto tempo è passato da quando si parlava di te solo in occasione del Carnevale! 
La mascherina era un oggetto simpatico per trasformare il volto e diventare qualcun altro, oppure era il nostro abito allegro e colorato per sfilare per le strade divertendosi facendo baldoria tra coriandoli e stelle filanti. 
Ora le cose sono cambiate, vieni nominata e indossata tutti i giorni, puoi essere di carta o di stoffa, monouso o lavabile, bianca o colorata, con o senza filtro, da legare o fermare dietro le orecchie! 
E chi l'avrebbe mai detto che saresti diventata così importante! 
Sì però non devi vantarti troppo, perchè di difetti ne hai tanti anche tu! 
Togli un po' il fiato a chi ti indossa, oppure lo ributti in alto così da appannare gli occhiali e sai che fastidio per chi li deve usare per non andare a sbattere!!! E poi non ti infili in tasca o nelle borse da sola ... non puoi immaginare in quante occasioni ci tocca tornare a casa a prenderti perchè ti abbiamo dimenticata!!! 
Devi ammettere, a volte sei proprio insopportabile e ti lancerei non so dove, ma poi penso all'aiuto che ci hai dato e che ci dai e quindi mi intenerisco e ti indosso senza protestare. 
In fondo, a pensarci bene, hai anche un altro grande merito: ci hai insegnato che gli occhi di tutti, siano essi scuri, scuri o verdi di bosco, o azzurri di cielo, sanno sorridere e 
IL SORRISO DEGLI OCCHI E' IL PIU' BELLO CHE C'E'!!!
 


Una bella storia da leggere e su cui riflettere a proposito del "distanziamento" che dovremo rispettare è: 

IL DILEMMA DEL PORCOSPINO
 DI SCHOPENHAUER 


Una compagnia di porcospini, in una fredda giornata d’inverno, si strinsero vicini, per proteggersi, col calore reciproco, dal rimanere assiderati. Ben presto, però, sentirono il dolore delle spine reciproche; il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo l’uno dall’altro. Quando poi il bisogno di scaldarsi li portò di nuovo a stare insieme, si ripeté quell’altro malanno; di modo che venivano sballottati avanti e indietro tra due mali: il freddo e il dolore. Tutto questo durò finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca, che rappresentava per loro la migliore posizione.” 


Dopo il confronto ogni bambino comprenderà perchè sul proprio banco ha trovato un bel segnaposto a forma di porcospino, con il proprio nome. 


Molto bello da vedere è anche un cortometraggio che nasce da un'idea di Angelo Monoriti e che unisce l'argomento introdotto con la parabola di Schopenhauer e il discorso dell'utilizzo degli occhi per esprimere sentimenti e ritrovare il calore e l'umanità del contatto, pur rimanendo distanti:





clicca qui sotto per scaricare le schede:







eeee ... salutiamoci così










2 commenti:

  1. Non vedo l’ora di ricominciare anche se sarò un po’ diverso
    Jacopo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciaooooo Jacopo!!! Anch'io non vedo l'ora di ricominciare insieme a tutti voi!!!
      Ci vediamo il 14, comincia il conto alla rovescia!!!
      Un grande bacio!

      Elimina

Mi interessano i tuoi suggerimenti, i tuoi consigli, il tuo parere. Attendo il tuo commento e ti ringrazio!
Marina

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