POESIE DA LEGGERE E DA VEDERE

A seguito dell'incontro con lo scrittore di narrativa per bambini e ragazzi GABRIELE CLIMA, che in occasione del progetto BOOKCITY, è venuto a trovarci a scuola e ci ha fatto giocare con le parole e la fantasia,






abbiamo continuato ad analizzare la tipologia testuale della POESIA e ho proposto ai miei alunni diversi esercizi creativi sul testo poetico.
Con un attività di Cooperative learning, i bambini hanno diviso in sequenze significative due poesie d'autore e per ognuna di esse hanno cercato su giornali e riviste delle immagini rappresentative. Successivamente hanno reinventato un nuovo testo poetico, dimenticando la poesia iniziale e lasciandosi ispirare solo dalla sequenza di immagini trovate. 
Le loro nuove poesie sono risultate molto belle e ricche di significato, pertanto le ho utilizzate per creare un filmato dal sapore creativo e fresco come loro!
Le foto delle immagini ritagliate purtroppo non è un granchè, ma il risultato finale rende comunque l'idea di come si possa fare della bella poesia anche con bambini così piccoli.


POESIE D'AUTORE UTILIZZATE:

CANZONE PRIMAVERILE di FEDERICO GARCIA LORCA

Escono allegri i bambini 
dalla scuola,
lanciando nell'aria tiepida
d'aprile tenere canzoni.
Quanta allegria nel profondo
silenzio della stradina!
Un silenzio fatto a pezzi
da risa d'argento nuovo.


QUADRETTO di TRISTAN KLINGSOR

Gli alberi del giardino
si stagliano nell'aria lieve della sera,
come se fossero dipinti 
sopra una seta fina,
il bell'uccello grigio che si dondola 
sul ramo di un pesco fiorito
si guarda bene dal turbare il silenzio,
foss'anche con un grido soltanto;
tutto è in sonno
e la luna si specchia nell'acqua del lago,
è come esile barca
in mezzo al prato illuminato d'oro.

LAVORO REALIZZATO DAGLI ALUNNI DI QUARTA A






La poesia è l’intera storia del cuore umano su una capocchia di spillo.(William Faulkner)






TUTTI ALL'OPERA! (parte 3)






Ma chi era questo grande musicista e compositore?

Per conoscerlo meglio, propongo la lettura di un simpatico libricino che ce lo descrive da bambino romanzando sugli aneddoti. Ritengo utile questa lettura per comprendere l'indole vivace e frizzante del grande maestro, che ha caratterizzato anche tutte le sue opere.


BIOGRAFIA

GIOACHINO ROSSINI nacque a Pesaro nel 1792, figlio di Giuseppe Antonio Rossini, un banditore del Comune (cioè colui che leggeva ad alta voce per strada notizie di interesse pubblico) e Anna Guidarini, sarta e cantante lirica.




Gioachino, ragazzino sensibile e vivacissimo, si avvicinò presto alla musica iscrivendosi nel 1806 al Liceo Musicale di Bologna; qui imparò a suonare: 
CLAVICEMBALO
PIANOFORTE

VIOLA
Finiti gli studi, iniziò una carriera musicale subito indirizzata verso l'Opera: risale al 1810 il suo primo grande successo con LA CAMBIALE DI MATRIMONIO, rappresentata a Venezia, a cui, nel giro di poco più di dieci anni, seguirono altre trenta opere di vario genere, buffe, semiserie e serie. 


Inizialmente le sue opere furono quasi tutte di genere buffo, probabilmente perchè questo gli veniva richiesto dagli impresari teatrali. Al genere buffo appartengono L'EQUIVOCO STRAVAGANTE, L'INGENUO FELICE, IL BARBIERE DI SIVIGLIA, IL SIGNOR BRUSCHINO e altre ancora.
Non bisogna pensare però che Rossini fosse abile solo nel genere buffo; le sue opere serie più famose sono TANCREDI, OTELLO, SEMIRAMIDE, MOSE' e ultima e più grande di tutte, GUGLIELMO TELL del 1829 della quale ascoltiamo l'ouverture:





I




Nel 1829, ormai ricco e onorato, si ritirò nella villa di Passy, presso Parigi dove continuò fino all'ultimo a comporre musica, ma solo per sè, per gli amici e per Olimpe Pélissier, sposata in seconde nozze dopo un anno dalla morte della prima moglie: la cantante soprano Isabella Colbran. 


Isabella e Gioachino


Olimpe
Morì nel 1868 e fu sepolto in un cimitero parigino, ma nel 1887 le sue spoglie furono portate in Italia dove riposano nella Basilica di Santa Croce, a Firenze.

Tomba di Rossini

Rossini ha lasciato molti dei suoi averi a Pesaro, la sua città natale, dove ancora oggi c'è un Conservatorio che porta il suo nome

Conservatorio G. Rossini


QUI SOTTO IL LINK PER SCARICARE QUESTA BIOGRAFIA DA INSERIRE NEL QUADERNO DI MUSICA:








"Datemi il conto della lavandaia e vi metto 

in musica anche quello"

G. Rossini


(citato in Indro Montanelli, L'Italia giacobina e carbonara, Rizzoli, Milano 1972, p. 612)


CLICCA QUI




OMAGGIO A KEITH HARING

Il nostro viaggio nel mondo dei writers si è concluso con questi lavori ispirati alla sua arte:



















Le strutture in metallo sono state realizzate con un portabottiglie di un frigorifero, con un attaccapanni di metallo risagomato e con delle semplici graffette fermacarte.


Ricordo a tutti la Mostra di KEITH HARING a PALAZZO REALE - MILANO aperta sino al 18 giugno 2017

TUTTI ALL'OPERA (parte 2)





Il ritmo di questa storia ci viene suggerito, come sempre, dall'Ouverture. Ascoltandola ad occhi chiusi non possiamo non accorgerci di quanto sia vigorosa, allegra, veloce e coinvolgente e ci porta ad immaginare un'opera che ci appassionerà e divertirà!


Se fosse un cartone animato della Warner Bros, con protagonisti Bugs Bunny e Taddeo, potrebbe essere così:


Indubbiamente molto divertente,




NON DIMENTICARE ... MAI


LA FARFALLA

L'ultima, proprio l'ultima,
di un giallo così intenso, così
assolutamente giallo,
come una lacrima di sole quando cade
sopra una roccia bianca
così gialla, così gialla!
L'ultima
volava in alto leggera,
aleggiava sicura
per baciare il suo ultimo mondo.
Tra qualche giorno
sarà già la mia settima settimana
di ghetto: i miei mi hanno ritrovato qui
e qui mi chiamano i fiori di ruta
e il bianco candeliere del castagno
nel cortile.
Ma qui non ho visto nessuna farfalla.
Quella dell'altra volta fu l'ultima:
le farfalle non vivono nel ghetto.


Pavel Friedman è nato a Praga il 7 gennaio 1921.  E' stato prima deportato a Terezin  e poi trasferito nel campo di sterminio di Auschwitz dove è morto il 29 settembre 1944



In Boemia a Terezin, poco lontano da Praga, c’era una fortezza del XVIII secolo, isolata…

Nel 1939 i Tedeschi occuparono Praga…

A Terzin, la fortezza divenne un ghetto dove rinchiudere gli Ebrei…

Inizialmente a Terezin vennero deportati gli Ebrei anziani tedeschi, poi gli Ebrei tedeschi importanti, privilegiati: musicisti, pittori, attori, cantanti, scienziati …

Nell’estate del ’43 Terezìn divenne il ghetto dell’infanzia…

Arrivò un treno speciale con 1196 bambini, venivano dalla Polonia e avevano visto i tedeschi uccidere i loro genitori…

Avevano visto le atrocità di cui i tedeschi erano capaci…

Avevano un aspetto orribile: erano sporchi, senza scarpe, ammalati, affamati…

Vennero isolati in baracche fuori dal ghetto, nessuno poteva avvicinarli…

Poi un giorno vennero deportati ad Auschwitz e furonotutti uccisi.



I bambini a Terezìn lasciarono i loro disegni e le loro poesie, oltre 4000 testimonianze di paure e speranze. Questi disegni sono oggi custoditi nel Museo Ebraico di Praga.



Proprio in relazione a questo, pubblico qui sotto il link per scaricare un bellissimo filmato, realizzato alcuni anni fa, dai ragazzi dell'allora seconda F della Scuola Secondaria di Primo Grado Filippo Turati di Canzo e dalla loro insegnante,                                                                      la professoressa Monica Valsecchi, mia cara amica, che ringrazio.


VOCI DA TEREZIN






Concludiamo la riflessione con questo interessante filmato, una bella metafora trasformata in fiaba: 

sarebbe bello bambini leggere i vostri commenti, le riflessioni e i pensieri su questo triste momento della storia che certo toglie il fiato, ma che non possiamo permettere che annulli il ricordo e cancelli la parola...




"Shoah" di Giuliano Parodi
UN ALTRO FILMATO DELICATISSIMO:




LINKS UTILI




Alcune indicazioni per la didattica della Shoah

1 – Evitare la rappresentazione realistica dell’orrore. Utilizzare invece le rappresentazioni mediate, offerte da monumenti, musei, testi letterari, opere d’arte.
2 – Evitare resoconti troppo analitici e raccapriccianti.
3 – Evitare quindi anche il racconto di eventi, che possano essere troppo persecutori.
4 – Adeguare le proposte alle possibilità di comprensione e di empatia degli allievi, che sono variabili in funzione dell’età e della maturità psicologica.
5 – Favorire lo sviluppo di somiglianze e differenze con i perseguitati di allora: in questo ambito possono darsi dei processi di identificazione e a questo scopo si possono usare le storie delle vicende di bambini (quali quelle raccontate da Lia Levi) o di ragazzi, per quegli aspetti meno angosciosi e più comprensibili: ad esempio, il dover celare la propria identità, il dover trovare un rifugio per nascondersi, l’essere costretti a lasciare la propria casa e affrontare delle fughe un po’ avventurose.
6 – Far vivere in modo reale qualche aspetto della discriminazione: quella che è sempre in agguato in qualsiasi gruppo nei confronti dei diversi o in generale del gruppo estraneo, ed ha luogo facilmente anche nei gruppi di bambini piccoli, oltreché di ragazzi. Va anche ricordato che c’è stato qualcuno che si può avvantaggiare (economicamente o socialmente: v.esclusione dalle scuole, dalle università, dagli uffici pubblici) della discriminazione contro gli ebrei o altri diversi
7 – Collegare questa esperienza alle discriminazioni di allora e di adesso, nei confronti degli ebrei, ma anche degli altri, attuali “diversi”.
8 – Consentire ai bambini e ai ragazzi (di qualsiasi età) di esprimere tutti i loro dubbi e interrogativi sulle cose (per molti versi incredibili) che sono loro raccontate. A partire dalle loro domande farli discutere tra loro quanto più liberamente possibile. Va ricordato che su questa tematica, possono entrare in gioco pregiudizi, a volte trasmessi direttamente o inconsapevolmente dal linguaggio (si pensi alla connotazione negativa del termine ‘ebreo’ o ‘giudeo’, erratamente associato a Giuda Iscariota o “rabbino”, così come è usato negli stadi italiani).
9 – Far riflettere i bambini e in modo particolare i ragazzi più grandi sulla funzione della memoria, che è in parte individuale (basta fare una piccola esercitazione su un ricordo personale, magari dell’estate precedente), in parte famigliare o del gruppo –classe, ma in parte anche collettiva e pubblica: questo del resto è uno dei significati di questa giornata che non a caso si chiama “della memoria”: come ricordo collettivo del fattore unificante della Repubblica Italiana e della più vasta Europa libera, che sono nate dalla lotta contro il fascismo e il nazismo, e quindi dal rifiuto di ogni discriminazione, di tipo razziale o etnico. Alla memoria collettiva servono i luoghi (i ghetti, i campi di sterminio, ad esempio), i monumenti, le opere d’arte, i musei.
10 – Collegare l’antisemitismo al razzismo, che allora venne alimentato (in Italia) dalle vicende della guerra d’Etiopia: si veda la mostra e il volume su “La menzogna della razza”. Può essere efficace citare la frase di Einstein, che a chi gli chiedeva qual era la sua razza, rispondeva : “razza umana”. Ai ragazzi più grandi può essere offerta anche una storia culturale essenziale del razzismo e dell’antisemitismo, nei loro sviluppi più recenti in Francia, in Germania, e in Europa in genere.
11 – E’ essenziale che gli insegnanti -qualunque sia l’età dei bambini – dedichino a questa tematica (quando l’hanno già definita tra loro) un incontro con i genitori dei loro allievi, per informarli del loro programma e per coinvolgerli, laddove sia possibile: possono esserci ancora dei nonni che sono in grado di portare delle testimonianze significative, attraverso i loro ricordi. Ma possono esserci anche posizioni contrarie e presenza di pregiudizi: è bene essere preparati, facendo riferimento alla legge dello Stato, che ha istituito la giornata dalla memoria, approvata dal Parlamento italiano nel 1999 all’unanimità.
Professoressa Clotilde Pontecorvo – Università “La Sapienza”
(fonte: www.ucei.it)



TUTTI ALL'OPERA! (parte 1)



Quest'anno le classi quarte della mia scuola hanno aderito all'edizione 2017 di Opera Education, che dedicherà tutti i suoi progetti a IL BARBIERE DI SIVIGLIA di G. ROSSINI.
L’opera sarà messa in scena in versione partecipativa per i bambini, all’interno della proposta di OPERA DOMANI.



Questi i link per saperne di più:             OPERA EDUCATION

                                                                  OPERA DOMANI


Per preparare i miei alunni a questo evento ho realizzato questo Sway che spiega in modo semplice cos'è un'opera lirica e quali sono gli elementi che la caratterizzano:



Proposta di alcuni giochi per divertire i bambini, permettendogli di avvicinarsi in modo piacevole a questo mondo a loro quasi del tutto sconosciuto:



IL DIRETTORE D'ORCHESTRA Mimare il Direttore d'Orchestra sulla sinfonia dell'Ouverture di Il Barbiere di Siviglia" e poi brain storming sulle sensazioni provate, per intuire il contenuto dell'opera).
LA FRASE ALTERATA I partecipanti si dispongono in cerchio e stabiliscono insieme una frase che ognuno, a turno, dovrà ripetere. Ad esempio "La mamma ha preparato una grande sorpresa”. Ciascuno dovrà ripetere la medesima frase cambiando ogni volta l'intonazione. L'intenzione con la quale la frase viene pronunciata può non aver nessun legame con il suo contenuto semantico. Ciò che deve essere chiaro è il modo in cui la frase viene pronunciata (sussurrata in segreto,urlata con rabbia, cantata, balbettata, annunciata con enfasi …).La medesima frase può fare più giri nel cerchio dei partecipanti prima di essere sostituita con un'altra frase.
TERESA, TERESINA Imparare la seguente filastrocca:

Teresa, Teresina
fammi cuocere una gallina;
la gallina è presto cotta
fammi cuocere una pagnotta;
la pagnotta non è buona
fammi cuocere la padrona;
la padrona non è contenta
fammi cuocere la polenta;
la polenta se n'è andata
fammi cuocere la frittata.
Anche l'uovo se n'è scappato
e io son qua che non ho mangiato.
e poi recitarla cantando a due voci (botta e risposta), interpretandola ogni volta in modi diversi: da dolce fanciulla, da vecchia isterica, da orco crudele, da bambino impaurito...)
LA BACCHETTA MAGICA Tutti i giocatori sono seduti in cerchio. 
Si capovolge una clessidra.

Una bacchetta "magica" circola di mano in mano tra i giocatori che se la passano tra di loro solo dopo aver rivolto una domanda cantando al compagno alla propria destra, il quale risponde cantando e, a sua volta, fa una domanda al successivo bambino accanto a lui. Allo scadere del tempo verrà eliminato il bambino che ha in mano la bacchetta.



Qui sotto inserisco gli schemi e gli appunti che i bambini hanno fatto sul loro quaderno di musica:




ECCO UN GIOCO CARINO PER SPERIMENTARE LE VOCI



















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